Mi ha dato l’impressione di vivere per sempre

Riguardo i ‘video’ registrati da me il 9 luglio 2015. Ancora percepisco quel tepore nel petto, quell’esplosione interiore che solo la realizzazione di un sogno garantisce. Riesco ancora a sentire le parole delle canzoni della mia vita bloccate in gola e lo sforzo disumano per farle uscire in segno di liberazione. Perchè in fondo vedere Noel Gallagher è stata, per me, una liberazione: ho gridato al cielo che oltre ad appartenere a me stessa, appartengo alla musica, che è pura, che è se stessa e non si piega e non si spezza. Non subisce, non si sottomette. Semplicemente è. Proprio come siamo tutti, in un modo o nell’altro. E quindi io c’ero, io l’ho visto, il grande Gallagher esibirsi e so che non impareró mai a credere che sia accaduto veramente. Penseró sempre a questa fetta di felicità come ad un sogno, nè irrealizzato nè realizzato, solo vero, solo mio. Nonostante quindi abbia la certezza di essermi trovata sotto quel palco, preferisco sempre immaginare di avere solo immaginato tutto. È una specie di assurdo meccanismo di difesa, o forse sono rimasugli di euforia misti a immaturità. Voglio che quei momenti non siano contaminati dall’incombenza della realtà. Non renderó la fenomenale carica scoppiettante che mi ritrovavo in ogni punto del corpo, un semplice valore aggiunto alla mia noiosa lista dei valori collezionati nella realtà. Sto difendendo il mio vissuto dalla vita. Non so se mi spiego. Il tempo scorre e io pure, la patina di superficialità che ricopre gli strati vitali va aumentando di giorno in giorno e vorrei solo piangere quando penso che anche il ricordo della mia canzone preferita cantata dal vivo possa acquisire stupida concretezza. Probabilmente sono i miei odiosi 17 anni a farmi parlare così, a farmi vivere così. In realtà quello che ho desiderato di più per quella indimenticabile serata era una maggiore consapevolezza di me e un livello di maturità perlomeno medio. Non si può avere tutto, daltronde. E, alla fine, ricordo confusamente di essere stata catapultata al RockInRoma (come un passaggio dalla vita reale a quella ultraterrena) e dopo svariate ore di attesa, di aver avuto davanti agli occhi il fighissimo involucro contenente l’anima e la voce di chi va in giro per il mondo a raccontare, senza filtri nè censure, come ci vanno le cose. Soprattutto, voglio che sappiate che vivere per sempre non è difficile: basta andare ai concerti. 

 

3 pensieri su “Mi ha dato l’impressione di vivere per sempre

  1. Ehy…il tuo livello di maturità non mi sembra minimo. Forse la tua età a volte ti fa sentire in bilico ma ti assicuro che vivere è una bella esperienza in ogni caso. Se poi si va ai concerti giusti niente da dire 😉

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