Ricordo che un tempo riuscivo a ricordare
ricordo che scarnificavo senza manipolare
e un sorriso rassicurante non smetteva di gelare
la mancanza che mi avresti affidato prima di andare
prima di gravare
Scusami se non smetto di cercare
il mio tremare nel naufragare
la sofferenza sei tu
che nei miei uragani sai nuotare
prevedendo il vento del tuo respirare
non mi hai lasciata
ti sei solo buttata
una volta e per tutte
dentro la mia anima
inconsapevolmente condannata
inconsapevole
Mi chiamavi ‘Pippilla’. Non ti ho mai dimenticata. Se respiro vuol dire che vivo. Se ti respiro vuol dire che vivi.
alla mia mamma, più che nonna